Tutti i dubbi che avevo dopo il Codice da Vinci si sono rivelati esatti: Angeli e Demoni rivela come Dan Brown sia uno scrittore con buone doti tecniche ma niente più. Angeli e Demoni potrebbe risultare credibile (forse) solo a chi non si è mai mosso dalle praterie del Midwest: chiunque conosca un minimo Roma non può che trovarlo patetico.
Fermo restando che a Robert Langdon, illustre professore di simbologia, non darei da interpretare nemmeno un segnale di rotatoria visto il livello di pirlaggine che dimostra nell’interpretazione di simboli la cui complessità è pari alla ricetta dell’uovo al tegamino, una perla su tutte è in grado di rivelare la cura dell’autore nella ricerca dei luoghi e delle circostanze che fanno da base alla (debole) trama del libro: alle undici di sera avviene un omicidio con spari e colluttazioni che durano almeno una decina di minuti… in una Piazza Navona deserta. A prescindere dal fatto che in Piazza Navona c’è sempre gente, se si tiene conto che a cinquanta metri dalla piazza c’è il Senato, guardato a vista da un esercito, si capisce come al primo urlo sarebbe accorso perfino il corpo forestale in uniforme da sommossa.
Ovviamente il resto del libro non è da meglio: a questo punto non c’è che da aspettarsi un sequel del tipo “Draghi dal passato”, una epica avventura di Robert Langdon contro Godzilla.
Se me lo dicevi, che avevi intenzione di leggerlo, ti avrei dissuaso 😉
MA SVEGLIA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! é un ROMANZO!!! sai cosa vuol dire??? che non è vero quello che c’è scritto! che è INVENTATO! allora dovrebbero censurare anche Star Wars e i cartoni animati!! Quanto siete patetici…